martedì 8 dicembre 2015

News dal campus "San Vincenzo de' Paoli", Reggio Calabria (A cura di Miriam Suraci, alunna IV Liceo)



Sono un’ alunna del Campus S Vincenzo de Paoli di Reggio Calabria, una delle scuole più antiche di questa città. Per essere più precisi mi chiamo Miriam Suraci e frequento il quarto anno del Liceo delle Scienze Umane, uno dei due pregiati licei (l’altro è lo Scientifico) presenti in questa scuola, nella quale frequento dall’ anno scorso, e ho deciso di raccontarvi la mia esperienza all’interno di questo istituto.

Sin dal primo giorno di scuola mi sono trovata bene, anzi benissimo : una scuola bellissima, con palestra, cortile, laboratori di chimica, fisica e informatica e una bellissima cappella. L’ambiente sereno, i professori accoglienti, preparati e molto umani.

L’anno scorso, a fine anno, e precisamente nel mese di giugno è arrivata una dichiarazione angosciante : la nostra scuola avrebbe dovuto chiudere e non sapevamo il perché.

Questa decisione è stata presa dalle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida, le quali avevano deciso di agire in questo modo per delle questioni economiche, ma questa decisone è stata troppo drastica, tanto che i nostri professori avevano istituto una cooperativa che, insieme ad altre associazioni avrebbero potuto finanziare il rilancio della nostra scuola.

Abbiamo iniziato a manifestare, scrivendo su strill.it e protestando alla Provincia, occupando l’istituto e facendo un’assemblea permanente. Quei giorni, se da una parte hanno creato tanta agitazione, dall’altra hanno permesso di vivere una bella esperienza che mi ha unito ai compagni di classe.

Successivamente però, quasi per miracolo, la nostra scuola ha riaperto alla grande, rinnovandosi come vero e proprio Campus di studi di eccellenza, dandoci così la possibilità di proseguire nel percorso scolastico e formativo.

La mia vita all’interno di questo prestigioso istituto è bella perché mi dà una formazione serena con la possibilità di crescere culturalmente. Quest’anno inoltre ci sono stati dei cambiamenti di vari professori: tanti dei docenti a cui mi ero affezionata sono stati immessi in ruolo nella scuola pubblica, ma tanti nuovi arrivati hanno subito dimostrato la loro grande competenza e capacità. Con la loro guida preziosa riuscirò senz’altro a sistemare il mio metodo di studio.

Sono certa che gli studi che farò in questa scuola mi permetteranno di proseguire la mia formazione a Roma dove sogno di entrare in Scienze Infermieristiche.


                                                                                                           Miriam Suraci


martedì 24 novembre 2015

Maestre di Vita (A cura di Princi Carmela, alunna V Liceo )





All'interno del suo piccolo ma accogliente ufficio dalle pareti calorose c'è la Sorella Servente -questo il modo con cui, tra loro, le suore della Carità indicano le Madri Superiore- Suor Lidia, intenta a terminare le sue faccende. Mi ospita con un luminoso sorriso e mi invita ad entrare subito, senza riserve, senza neanche sapere di cosa avessi bisogno. Il senso di accoglienza è immediato. Le presento l'idea di rivolgerle alcune domande per un’ intervista e lei, molto entusiasta e, forse, stupita, accetta. E’ con questa semplicità che ha inizio la nostra chiacchierata:

Lei rappresenta la figura di maggior rilievo all'interno di questo istituto e, a tal proposito, abbiamo deciso di riservare a lei la possibilità di far emergere lo spiraglio di luce che con l'inizio di quest'anno scolastico ha investito la nostra scuola … Come ha vissuto lei questo cambiamento? Ma soprattutto quali obiettivi si è posta di raggiungere rivestendo questa carica?

Da quest'anno mi aspetto grandi cambiamenti, che saranno resi possibili grazie alla volontà della nostra comunità scolastica nell'insieme. D'altronde sono proprio i momenti di difficoltà, come ad esempio quelli a cui siamo andati incontro lo scorso anno, che dimostrano la forza di rialzarsi e di andare avanti meglio di prima e,soprattutto, dimostrano il valore di ciascuno di noi, a partire dagli alunni stessi per finire a tutti coloro che rendono il San Vincenzo una macchina sempre attiva. È proprio grazie alla nostra grande forza interiore che otterremo grandi successi. Il nostro obiettivo principale, e quindi anche il mio, sarà quello di fornire una grande varietà di servizi a tutti gli studenti di ogni grado, al fine di rendere la nostra scuola, una scuola di eccellenza.

Prima di ricevere questo incarico, quali erano i suoi progetti?

Prima di ricevere questo incarico ho sempre mirato, insieme alle mie consorelle, ad appoggiare ed aiutare in ogni modo questa scuola, che considero da sempre una grande famiglia, in cui ognuno svolge, anche nel proprio piccolo, un ruolo particolare e fondamentale, ed è proprio nel mio piccolo che ho contribuito a far andare avanti questa grande famiglia, nel rispetto dell'amore verso il prossimo e della carità. Ovviamente già dallo scorso anno abbiamo cercato, per quanto possibile, di offrire il meglio ai nostri alunni. Molti di questi progetti verranno potenziati ed effettuati a pieno da quest'anno.

Come la fa sentire essere una Sorella Servente?

Mi fa sentire una sorella, una serva del Signore, il cui compito principale è di amare ed aiutare il prossimo, secondo il passo della Bibbia in cui Gesù dice che aiutare ed amare il prossimo significa amare Dio. Quindi aiutare e rispettare gli altri in nome della carità, mi avvicinerà a Gesù Cristo e a Dio. E questo è il mio compito, amarlo e servirlo. 

È stata per me un'esperienza significativa, che mi ha fatto comprendere come le nostre suore, che a volte potrebbero sembrare lontane anni luce da noi studenti, in realtà sono le prime ad avere a cuore la nostra scuola, gli studenti , la nostra istruzione e, sopratutto, la nostra educazione; mi ha fatto comprendere come le nostre suore abbiano come obiettivo principale quello di aiutare gli altri e di percorrere il loro cammino in nome della carità e della fede; come il ruolo di "sorelle serventi" non si fondi solo e unicamente nella religione ma sia principalmente un costume di vita improntata a nobiltà d'animo e contributo attivo nella società intera. L'ho capito dagli occhi di suor Lidia che, alla domanda "come la fa sentire essere una sorella servente?", sono divenuti lucidi, uno specchio d'acqua. Sono proprio queste le nostre suore: prima di tutto, maestre di vita!

lunedì 9 novembre 2015

IL NOSTRO NUOVO ANNO SCOLASTCO (Campus Scolastico "San Vincenzo" Reggio Calabria - a cura di Fazio Flavia, Ranieri Ludovica)

Martedì 29 settembre 2015, in concomitanza con la festività di San Vincenzo, noi studenti del “Campus S. Vincenzo de’ Paoli” abbiamo inaugurato l’anno scolastico 2015/2016.



  Non potevamo iniziare i festeggiamenti che con la Santa Messa, celebrata alle 9.00 nella Basilica Cattedrale della città. L’animazione è stata tutta ad opera di alcuni alunni che vi hanno partecipato con canti e letture, sotto la guida di Suor Melania Gramuglia e Suor Rosaria Gerundo. Ad accompagnarci in questo giorno festoso l’Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria- Bova, Mons. Giuseppe Fiorini Morosini che ha officiato la funzione.

<<In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo>>. Queste le parole del Vangelo da cui è partito l’Arcivescovo per rivolgere a noi studenti e ai docenti l’omelia, che ci ha fatto riflettere sul vero senso della cultura: usare le proprie conoscenze senza ledere la libertà e la sicurezza altrui, eliminare la competizione fine a se stessa e mettere in gioco le proprie competenze senza timore e con spirito di confronto costruttivo, relazionarsi all'altro senza la voglia di sopraffare né il timore di giudizio. Tutto ciò per noi alunni del Campus si può trasformare in impegno entusiastico e gratuito nella nostra vita da studenti, affidandoci a Dio, fonte di sapienza. L’augurio di un buon inizio di anno, la costanza nel percorso, una conclusione degna dei sacrifici dei nostri genitori, ha concluso il nostro festoso incontro con l’Arcivescovo
   

Rientrati in istituto, ci siamo dedicati ad una celebrazione dello stile più “secolare”. Musica, ballo e buon cibo hanno accompagnato il nostro momento di festa. Mariano Labate (in veste di dj) ci ha fatti sfrenare con le note di Mr Jack, Martin Solveig, David Guetta, Pitbull, Inna, Rihanna, note che hanno reso frizzante l’ambiente dell’istituto. Chi se lo sarebbe mai aspettato di vedere Suor Nicolina ballare Mr Jack?!




 La giusta “benzina” per tutte queste danze degne di un “Saranno Famosi” alla Alan Parker ci è stata offerta dalle sapienti mani delle nostre mamme: pizzette, focacce, cornetti, pasticcini, biscotti, ciambelloni, torte salate , bevande per tutti i gusti… Come non avere l’energia giusta per divertirci fino alle 12.30?! Ovviamente questa festa è stata anche un’occasione per aprire le porte del Campus alle famiglie degli alunni: anche questi momenti contribuiscono a creare una sana alleanza tra scuola e famiglia. E noi studenti del S. Vincenzo lo sappiamo bene, visto che non perdiamo l’occasione di festeggiare il nostro essere insieme.


  La leggera pioggia che ci ha accompagnati in questo giorno di festa ha solo reso tutto più allegro e frizzante … più fortunato …? La buona stella di questo nuovo anno è per noi il ritorno del preside Bruno De Masi, al quale noi alunni rivolgiamo il nostro caloroso “ben tornato”
    Insomma non resta che fare a tutti: alunni, genitori, docenti, collaboratori, preside e suore un grande in bocca al lupo per il lavoro intenso che ci aspetta!



martedì 17 settembre 2013

LE QUATTRO DIMENSIONI DELLA SCUOLA CATTOLICA... PIU' QUELLA QUELLA DELLA SOBRIETA' GESTIONALE E DELLA TRASPARENZA!

     Nel delineare l ' originalità del metodo educativo della scuola cattolica,  in genere ci si sofferma, e  ben a ragione, sui caratteri  dell' ORIGINALITA'  e della PROFEZIA  della scuola cattolica e  per fare chiarezza si individuano almeno quattro dimensioni di contenuto e di sostanza sui quali fondare la specificità di questo tipo di scuola:
  • Un metodo educativo che pone al centro la persona;
  • Il sistema ambiente e la comunità educante quali presupposti non marginali per una reale formazione civile umana e spirituale di ogni allievo;
  • La pedagogia del progetto al servizio del personalismo pedagogico;
  • La testimonianza di  professionalità coerenti  con i valori umani, sociali e civili condivisi, ma anche su convinzioni di fede ed etiche  irrinunciabili , nel quadro del nuovo ruolo del docente.
    Ferma restando la peculiarità di ogni scuola cattolica e del Carisma che sottende ad essa, penso però che  occorra  soffermarsi  almeno su UNA QUINTA DIMENSIONE , apparentemente marginale, spesso data per scontata, ma oggi  più che mai importante nella vita e nella visibilità della singola scuola. Ci riferiamo alla dimensione operativa e  concreta   della sobrietà, accompagnata da  una gestione generosa nella   parsimonia e trasparente in tutti i sintagmi del suo agire. 

       Tracciamo  dunque, con l'aiuto dello studio condotto da Guglielmo Malizia, sia pure in modo sintetico, gli elemtni fondamentali  afferenti a ciascuna di queste quattro  dimensioni, senza però trascurare mai la quinta...

IL METODO E LA CENTRALITA' DELLA PERSONA

   Il metodo educativo della scuola cattolica fa dell'educando il soggetto del suoproprio sviluppo. In particolare, deve essere anzitutto umanizzante,  in quanto promuove la perfezione completa della persona umana e la edificazione di un mondo più umano. E'  personalizzante e mira formare la persona umanain ordine al suo fine ultimo e al bene della società di cui l'uomo è membro. Prima di trasmettere conoscenze, competenze e valori la scuola cattolica è chiamata a rispondere alla domanda formativa che proviene esplicitamente o implicitamente dai giovani in crescita e che ricercano il significato della loro vita.
    Più che valori la scuola cattolica dovrà operare per promuovere personalità valide.

SISTEMA AMBIENTE E COMUNITA' EDUCANTE
     Elemento centrale dell'educazione nella scuola cattolica è la comunità. Questa non si fonda tanto nella tolleranza o nel semplice rispetto della libertà altrui quanto nella considerazione dell'altro come offerta di una ricchezza che ci libera dal nostro egoismo e che si presenta con i tratti del volto di Cristo. Ne consegue che lacomunità è messa in grado di fornire una esperienza di pace e di servizio al bene comune che insieme con quella della vita discendono dall'accoglienza della verità. Inoltre, se la Chiesa è anzitutto comunione, la scuola cattolica non può non definirsi in primo luogo che come comunità educante, la quale diviene centro propulsore e responsabile di tutta la sua vita. Ne segue l'impegno dei suoi membri di operare comunionalmente, alimentandosi con la Parola e con i segni sacramentali in un cammino di conversione e di riconciliazione e costruendo l'unitarietà del processo educativo sul dono dello Spirito.

LA PEDAGOGIA DEL PROGETTO

   Il progetto      educativo si presenta come    il punto     di incontro    e    di convergenza   di   tutte le componenti della comunità   educante,  come una istanza critica rispetto alle distorsioni e alle riduzioni        educative e come un ambito nel quale si manifesta   la forza trasformatrice e liberatrice del Vangelo per la formazione delle persone. Esso inoltre        consente   di ovviare   alla frammentarietà   dei  percorsi e   degli obiettivi, riconducendoli a un quadro di riferimento unitario ,    e   permette  di superare il pericolo della giustapposizione di orientamenti tra loro inconciliabili, costringendo   ad  evidenziare la concezione di persona, educazione e società. La sua elaborazione impegna l’apporto di tutta   la comunità, naturalmente secondo ruoli e con poteri diversi. In aggiunta, consente di esprimere e   motivare  secondo  la specificità cristiana i temi educativi fondamentali nella loro peculiare valenza pedagogica.
    

  LA TESTIMONIANZA

    Di fronte all’allievo in formazione la preminenza va data alla condotta, alla testimonianza e non solo  alla parola . Questo significa cura della relazione educativa che non può essere mai un monologo ma un dialogo e che va  accompagnata dalla convinzione che rappresenta un arricchimento non solo per l’allievo, ma anche per l’insegnante. Questi non dovrebbe mai dimenticare che il giovane durante la fase evolutiva della sua vita ha bisogno di amicizia e di una guida che l’aiuti a superare i suoi dubbi e disorientamenti. È necessario che egli sappia coniugare insieme, con prudente realismo e adattamento ad ogni singolo caso avvicinamento e lontananza, familiarità e distacco, perché l’educando giunga a sviluppare la propria personalità senza condizionamenti

SOBRIETA' E  TRASPARENZA

    Sobrietà è rispetto assoluto di tutte le risorse umane, strutturali  e materiali nell'interesse superiore della collettività scolastica e degli alunni. Sobrietà non è egoismo, aridità e tirchieria, ma giusta valutazione delle giuste esigenze, delle giuste  necessità, dei giusti interventi. Sobrietà non è casualità, non è spreco, ma è anche generosità verso i più poveri di mezzi, secondo la più genuina lettura del carisma di Santa Giovanna Antida.
    Quanto alla necessità della trasparenza gestionale, amministrativa e funzionale alla didattica ogni commento appare del tutto superfluo...

sabato 31 agosto 2013

SUL MODELLO DELLE SUORE DELLA CARITA’/ INSEGNANTI , SEMPRE PIU’ ANZIANE , MA SEMPRE GIOVANI, AUGURI A TUTTI PER IL NUOVO ANNO SCOLASTICO


    In questa vigilia ormai  brevissima  che ci separa dall’ inizio del nuovo anno scolastico, un anno sicuramente importante per le novità che apporta,  voglio ripensare e proporvi le icone delle tante suore anziane che in altrettante aule fra qualche giorno torneranno ad entrare col fruscio silenzioso delle loro vesti nere o grigie o avana, ma sempre candide com’è nitido tutto il loro essere, per accogliere  gli alunni loro affidati , e col sorriso sulla bocca e gli acciacchi degli anni sempre più a stento repressi.

     
    Sono loro, e non solo amministrativamente, la linfa vitale di tante, quasi tutte le scuole paritarie della Congregazione, coloro che alimentano giorno per giorno con sacrificio e costanza, con coraggio e parsimoniosa ricchezza di cuore e di intelletto  ogni nuova strategia pedagogica, ogni progetto, ogni azione educativa. 

    Sono loro che affiancano e spesso sorreggono gli insegnanti laici nelle stesse scuole, con la discrezione e la delicatezza di chi non si erge mai al di spora degli altri, ma agli altri sembra chiedere  quasi sempre aiuto , consigli e risorse. 


           


           Sono loro che attraversano le mille  incomprensioni quotidiane sussurrando sulle labbra, anche nelle prove più dure,  una preghiera e un sorriso, senza scomporsi e senza rimproverare  nulla a nessuno , perchè la  "Carità cristiana ... abbraccia tutti i tempi, tutti i luoghi e tutte le persone senza distinzione di età, di sesso, né di condizione…" (Reg. 1820, 2a parte).

           Sono ancora loro le prime ad accogliere le novità procedurali e didattiche introdotte dagli organi di governo delle scuole nei vari paesi e nelle varie dimensioni culturali e a farle proprie, a farle diventare patrimonio comune in ogni scuola affinchè ogni scuola abbia e dia il meglio nello spirito più genuino della Fondatrice.


     Sono loro a proporsi ogni giorno per colmare ogni lacuna , ogni falla, con quello spirito di gratuità e di servizio che rende spesso sovrabbondante il Bene anche là dove sembra prosperare e averla vinta il Male.

     Sono loro che ti sorreggono con lo sguardo e con la preghiera nascosta quando stenti nelle situazioni  educative più difficili...

    

      

    A loro, a queste suore  che rimarranno sempre giovani di cuore e di mente ed a cui dobbiamo veramente  tanto,  il nostro       GRAZIE  più sincero e attraverso di loro l’augurio di
  
  BUON ANNO SCOLASTICO 2013/2014 A TUTTI!

lunedì 19 agosto 2013

RIFACCIAMO IL PUNTO SULLE COMPETENZE NEL QUADRO DELLE NUOVE INDICAZIONI NAZIONALI PER SCUOLA DELL’INFANZIA E I CICLO PRONTE AD ESSERE APPLICATE



Se è vero che la formale approvazione definitiva per le Indicazioni Nazionali relative alla Scuola dell’Infanzia e al I ciclo, essendo intervenuta  soltanto nel febbraio scorso, non poteva imporne un’applicazione controversa a metà anno scolastico, è pur vero che ,a partire dal I settembre prossimo, i nuovi percoprsi di lavoro non potranno essere assolutamente disattesi da nessuno.
    In tale prospettiva un ripensamento e una riflessione sul significato delle competenze si impone con urgenza e ci interpella direttamente!

Il contesto

Nella Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 sono state enunciate in maniera definitiva le otto competenze chiave per la cittadinanza europea:


"Le competenze sono definite in questa sede alla stregua di una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto. Le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione. Il quadro di riferimento delinea otto competenze chiave:

  1. Comunicazione nella madrelingua
  2. Comunicazione nelle lingue straniere
  3. Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia
  4. Competenza digitale
  5. Imparare ad imparare
  6. Competenze sociali e civiche
  7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità
  8. Consapevolezza ed espressione culturale

   Le competenze chiave sono considerate ugualmente importanti, poiché ciascuna di esse può contribuire a una vita positiva nella società della conoscenza. Molte delle competenze si sovrappongono e sono correlate tra loro: aspetti essenziali a un ambito favoriscono la  competenza in un altro. La competenza nelle abilità fondamentali del linguaggio, della lettura, della scrittura e del calcolo e nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) è una pietra angolare per l’apprendimento, e il fatto di imparare a imparare è utile per tutte le attività di apprendimento. Vi sono diverse tematiche che si applicano nel quadro di riferimento: pensiero critico,creatività, iniziativa, capacità di risolvere i problemi, valutazione del rischio, assunzione di decisioni e capacità di gestione costruttiva dei sentimenti svolgono un ruolo importante per tutte e otto le competenze chiave."

 Solo in un momento successivo  il Parlamento europeo ha definito anche i concetti di conoscenza, abilità e competenza:

Conoscenze: risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un settore di lavoro o di studio. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche;

Abilità: indicano le capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le abilità sono descritte come cognitive (comprendenti l’uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) o pratiche (comprendenti l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti);

Competenze: comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia."

    Dunque le competenze, volendo schematizzare, sono il risultato della sintesi di   conoscenze e abilità  con  capacità ed esperienze personali, attitudini, atteggiamenti, motivazioni, bisogni.

Le competenze  nella scuola italiana  e nelle Nuove Indicazioni Nazionali

   Nella scuola italiana il concetto di competenza entra a partire dal 2000 (riforma Berlinguer – De Mauro), e viene definitivamente “codificato” dal D.M. n. 139 del 22 agosto 2007 che introduce nuove indicazioni nazionali (di natura sperimentale) per il secondo ciclo e obbligo d’istruzione fino a sedici anni.

    Nelle Nuove Indicazioni Nazionali formalizzate nel febbraio scorso  si chiarisce  che "il sistema scolastico italiano assume come orizzonte di riferimento verso cui tendere il quadro delle competenze chiave dell’apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea (…). Queste sono il punto di arrivo odierno di un vasto confronto scientifico e culturale sulle competenze utili per la vita al quale l’Italia ha attivamente partecipato. L’impegno a far conseguire tali competenze a tutti i cittadini europei di qualsiasi età, indipendentemente dalle caratteristiche proprie di ogni sistema scolastico nazionale, non implica da parte degli Stati aderenti all’Unione europea l’adozione di ordinamenti e curricoli scolastici conformi a uno stesso modello. Al contrario, la diversità di obiettivi specifici, di contenuti e di metodi di insegnamento, così come le differenze storiche e culturali di ogni paese, pur orientati verso le stesse competenze generali, favoriscono l’espressione di una pluralità di modi di sviluppare e realizzare tali competenze. Tale processo non si esaurisce al termine del primo ciclo di istruzione, ma prosegue con l’estensione dell’obbligo di istruzione nel ciclo secondario e oltre, in una prospettiva di educazione permanente, per tutto l’arco della vita. Nell’ambito del costante processo di elaborazione e verifica dei propri obiettivi e nell’attento confronto con gli altri sistemi scolastici europei, le Indicazioni Nazionali intendono promuovere e consolidare le competenze culturali basilari e irrinunciabili tese a sviluppare progressivamente, nel corso della vita, le competenze-chiave europee."

     Nel testo delle Nuove Indicazioni si giunge quindi a determinare il Profilo delle competenze dello studente al termine del primo ciclo che è fondatop sulle  otto competenze chiave europee declinate all’interno del curriculum di studi della scuola italiana.

    Tale  Profilo, diviene dunque un obiettivo imprescindibile nella creazione di obiettivi e traguardi di insegnamento-apprendimento.

Le tappe  e i traguardi per lo sviluppo delle competenze

     Il  profilo viene poi puntualizzato in tappe e  in traguardi per lo sviluppo delle competenze (disciplinari), da conseguire al termine della scuola d’infanzia, della scuola primaria, del terzo anno della scuola secondaria di primo grado: "i traguardi rappresentano dei riferimenti ineludibili per gli insegnanti, indicano piste culturali e didattiche da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’allievo. Nella scuola del primo ciclo i traguardi costituiscono criteri per la valutazione delle competenze attese e, nella loro scansione temporale, sono prescrittivi, impegnando così le istituzioni scolastiche affinché ogni alunno possa conseguirli, a garanzia dell’unità del sistema nazionale e della qualità del servizio."




mercoledì 14 agosto 2013

NON SGRIDARMI ! NON SO PREGARE...Il ritorno a Maria Regina dei più piccoli e dei più poveri delle nostre scuole

    Speciale e stupenda  la festa di Maria Santissima Assunta in cielo, cui ci vogliamo rivolgere ancora una volta attraverso gli occhi e il cuore dei più piccoli e dei più poveri delle nostre scuole cattoliche.
   E piccoli e poveri siamo tutti, nessuno escluso, nel momento in cui pensiamo di risolvere tutti i problemi confidando esclusivamente nell'uomo, senza ricorrere lontanamente a quel porto sicuro che è la Madre Santa.
   A Lei stasera ci rivolgiamo con le struggenti  parole di Herman Hesse e di un anonimo, illustrate dai link dei canti mariani più belli:


Non sgridarmi! Non so pregare,
voglio solo, passando innanzi,
salire i tuoi gradini
e vedere i tuoi occhi.

C'e un puro splendore
sulla tua fronte, che mi colma di gioia:
l'ho così spesso adornata di corone
nel tempo della mia fanciullezza.

Senza ornamento e splendore di perle
lasciami deporre sui gradini,
muto implorando la tua 

benedizione,
l'appassita corona della mia giovinezza.

Lotte, strade, ferite innumeri,
non gustate aspre vittorie
di guerre combattute senza gloria
trovano stanche ora la meta.

             (Canti a Maria, di Herman Hesse)

_____ 
Ritorno stanco a te, Maria
nell'ora in cui i tuoi occhi
cominciano a guardare
dall'Alto
questa terra che hai amato
da figlia e  sposa,
poi mamma gioiosa e addolorata,
e con Amore più grande
continui a inondarla 
del Tuo sguardo
e della Tua  premura...
                                                                (Anonimo)


Buona festa di Maria Santissima Assunta a tutti!